Il sessismo benevolo sul lavoro
L’atteggiamento paternalista nei confronti delle donne, pur attuandosi attraverso rinforzi positivi, mina l’autostima e la crescita professionale delle lavoratrici

A volte, il sessismo è così impercettibile che finisce per mimetizzarsi e diventa impossibile da identificare. Anche se lo notiamo, mettiamo in dubbio la nostra esperienza e la nostra capacità di ragionamento, diffidando di noi stesse e perdendoci nella confusione. Quando questo tipo di discriminazione viene attuata sul luogo di lavoro, lo sviluppo professionale delle donne è messo a rischio.
Il sessismo benevolo è caratterizzato essenzialmente da stereotipi positivi verso un genere specifico, in prevalenza quello femminile. Tra gli esempi di sessismo benevolo verso le donne c’è il considerarle amorevoli, fragili e delicate. Tutto ciò è piuttosto comune sul luogo di lavoro e, a causa della sua natura subdola, questo tipo di discriminazione passa spesso inosservata.
Il dottor Peter Glick, che ha un dottorato in bias e discriminazione e ha studiato questo argomento in maniera approfondita, afferma che il paradigma del sessismo sul luogo di lavoro porta a «Non promuovere le donne né affidare loro compiti impegnativi nella convinzione che sarebbe troppo stressante o che interferirebbe con i loro impegni personali». In particolare, come qualsiasi altro tipo di discriminazione, rinforzando la disuguaglianza di genere si danneggiano maggiormente le persone che appartengono a gruppi marginalizzati.
Anche il sessismo ostile è molto comune sul luogo di lavoro, ma è più diretto. Esso consiste nel non consentire a una donna di svolgere un compito, in quanto si dà per scontata la sua incompetenza. Questo tipo di sessismo viene tollerato molto raramente. Al contrario, il sessismo benevolo, si serve di stereotipi positivi che lo rendono invisibile e tollerabile, come nel caso in cui si eviti di far esporre delle presentazioni a una donna dicendole che ha un aspetto troppo materno.
Nessun luogo di lavoro è immune, queste situazioni possono essere riscontrate ovunque, in fabbrica e in ufficio, e chiunque a prescindere dal proprio genere. Inoltre, gli uomini subiscono raramente questo tipo di sessismo, il che rende difficile per le donne avere successo nel loro ambito professionale.
Le donne hanno il doppio delle possibilità di essere discriminate sul luogo di lavoro. Inoltre, siccome la maggior parte delle donne ha a che fare con il sessismo benevolo, circa il 28% di loro ne introietta i valori e, per poter fare carriera, lavora duramente al solo scopo di farsi notare dai superiori e ottenere una promozione. Questo meccanismo è alimentato dal sessismo che emerge durante gli appuntamenti di lavoro.
Nel 2020, le donne occupavano il 38% delle posizioni manageriali, contro il 62% degli uomini. L’India è al terzultimo posto su scala globale per il numero di donne manager. Se si parla di rappresentazione femminile a livelli manageriali (10%), il sessismo presente sul luogo di lavoro in India risulta piuttosto evidente dal momento che questo paese occupa le posizioni più basse, situandosi davanti solamente alla Corea del Sud (8%) e al Giappone (7%).

Nel 2019, solo l’8% delle donne ricopriva un ruolo manageriale, il 9% aveva ruoli di gestione aziendale e il 2% aveva il ruolo di amministratrice delegata. Anche se la rappresentazione femminile è cresciuta del 5,9% negli ultimi sei anni, la cifra rimane ancora sensibilmente al di sotto della media globale del 24%.
L’impatto del sessismo benevolo sulle donne è stato oggetto di una ricerca molto approfondita. È stato scoperto che quando le donne si scontrano con questo tipo di sessismo prima di eseguire un lavoro di concetto, la loro performance subisce un impatto negativo. Oltretutto, la ricerca ha dimostrato che questo tipo di discriminazione paternalistica può avere un impatto negativo sulla fiducia che le donne hanno nelle proprie capacità o nelle loro abilità di raggiungere gli obiettivi e portare a termine gli incarichi.
Ciò non fa altro che aumentare la frequenza con cui provano emozioni o sentimenti negativi, ostacolando ulteriormente le loro prestazioni lavorative. In pratica, è più probabile che le donne tollerino il sessismo benevolo piuttosto che quello ostile perché, all’apparenza, si tratta di una forma di sessismo “positiva”. Dal momento che le donne ne traggono benefici come cura, protezione dalle persone che perpetrano il sessismo benevolo, ne introiettano i valori e li trasmettono a loro volta. In questo modo si crea un circolo vizioso difficile da identificare e da spezzare.
Il metodo più efficace per evitare di essere la causa di tale sessismo o di perpetrarlo è smettere di fare supposizioni su una persona basandosi sul suo genere. Inoltre, è fondamentale parlare faccia a faccia con le altre persone per conoscerle meglio, invece di presumere determinate cose su di loro.
Questo metodo aiuta anche a delineare gli obiettivi e i traguardi adatti a ogni individuo, evitando che il genere sia un fattore decisivo. Inoltre, molte donne sul luogo di lavoro ricevono complimenti unicamente per il loro aspetto fisico, e raramente per il lavoro che svolgono. Si tratta di un altro esempio di sessismo benevolo: è meglio non dare per scontato che una donna non possa essere sia bella sia intelligente.

Le persone che occupano posizioni di leadership devono giudicare le persone in base alle loro capacità e non basandosi sul loro aspetto o sui ruoli di genere assegnati. C’è bisogno di severi interventi legali e politici al fine di smantellare i sistemi di potere che prosperano grazie al patriarcato interiorizzato. Inoltre, nelle riunioni e nelle altre interazioni lavorative, i contribuiti di donne e uomini dovrebbero essere incoraggiati in egual misura. Nelle task force di alto profilo, è essenziale una rappresentazione paritaria di uomini e donne. Infine, deve esserci in ogni caso la parità salariale, a prescindere dal genere.
Per ribadire il concetto, il sessismo benevolo è molto comune e viene spesso ignorato, il che lo rende pericoloso da affrontare per le persone appartenenti ai generi marginalizzati, specialmente nei luoghi di lavoro dove le loro esperienze e la loro mobilità verticale sono ostacolate proprio da tale sessismo.
Lavorare per identificare gli atteggiamenti riconducibili al sessismo benevolo, organizzare regolarmente incontri di sensibilizzazione sulla questione e aiutare le vittime di questo sessismo a capire che non si tratta di un fenomeno positivo ma dannoso, sono alcuni dei modi in cui noi come società possiamo aiutare a prevenire il sessismo benevolo.
L’articolo è stato pubblicato su Feminism In India e scritto da Meghna Banjan, una studentessa di sociologia. È stato tradotto per noi da Alice Buratto. Potete trovare l’articolo originale qui.